Anime gemelle

Dentro i discount, i sogni si sciolgono come cristalli di neve negli occhi. Fare la spesa alla Lidl, mi fa sentire un sottoprodotto del genere umano. Ma un giorno davanti ai banchi frigo, sotto la brezza dell’aria condizionata germanica, vedo un’ insegna che diceva così :”ANIME GEMELLE RIBASSATE A 9,99 Euro”. Erano dei semi in un barattolo di vitro , che dalle scritte sulle confezioni, avevano qualità eccezionali. Sul pacchetto vi erano dettagliate fotografate sulla genesi di quelle creature, che se nutrite e accudite a dovere, diventavano persone vere in due settimane. Solita pubblicità ingannevole, come le scimmiette di mare, larve di artemie saline .
Arrivai a casa e spacchettai la confezione, la tenni a temperatura ambiente, come scritto sulle istruzioni. Parlai tutti i giorni a quella pallina bianca immersa nella soluzione in vitro, la scaldavo con le mani, ma quella pallina di muco in una settimana divenne soltanto un po’ più grande. Bella fregatura. La gettai nell’organico e me ne dimenticai per giorni. Però un pomeriggio durante una pennichella, qualcosa mi toccò le spalle. Rimasi immobile. “Sono la tua anima gemella Ya…” Sgranai gli occhi, l’efficienza tedesca mi aveva regalato un sogno! Mi girai e vidi la cosa più rivoltante che avevo mai visto, una larva di krill di 80 chili seduta al mio fianco, con quelle braccine uncinate che si muovevano a scatti, e due palline nere sporgenti tra lunghi baffi di cheratina gialla, un bolo verde pulsava in quello che doveva essere il suo stomaco. Gridai ma lei per difendersi, aprì le zampette e la sua bocca divenne un ròstro pronto ad impalarmi. Disse di nuovo :“Sono la tua anima gemella ya.. ”, ma non parlava dalla bocca, ma delle fessure squamose che aveva sui fianchi. Corsi nel ripostiglio, mi ricordavo di avere una confezione di DDT del 1939, comprata ad un mercatino dell’usato, e glielo spruzzai tutto sulla testa. Cadde stecchita. Me la caricai sulle spalle, e la riportai a quel maledetto supermercato, trovai una fila di persone con quei cosi legati sulla macchina, o fatti a pezzi. Davanti a me una ragazza, era venuta in bicicletta, e aveva legato il suo mostro sul portapacchi, stava piangendo. Buttai la mia larva sull’asfalto, e la ragazza bellissima scese dalla bicicletta, mi guardò negli occhi e disse : “Sono vegana, non ho mai ucciso nessuna creatura con una faccia!” Un colpo di fulmine, e vista la situazione le risposi : “Tu non hai ucciso nessuno, quelle creature non hanno una faccia, nemmeno una coscienza, sono aborti kafkiani, viva viva i vegani.”Ci abbracciammo e in un disegno del destino alquanto bizzarro, cominciammo a frequentarci e a trovare molte cose in comune. Non facemmo nemmeno una denuncia formale, la Lidl si scusò regalandoci una smerigliatrice eccentrica, e un set di dischi abrasivi con cui sistemammo una mensolina porta-basilico, per il nostro monolocale.

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