Guardo nella piazza
passano barche a remi notturne
sospese nell’aria
sono un gruppo di attiviste dei sogni
sui fianchi delle barche ci sono dipinti i nomi,
Luisa s’avvicina al mio balcone
– ciao se vuoi sali! –
– ma ci stiamo in due? –
– ovvio o non l’avrei chiesto! –
Lei è vestita come una studentessa di antropologia, penso comunista.
Rema per raggiungere le altre che nel frattempo si sono date alla notte.
– Guarda il cielo – mi dice che l’intera via lattea è la pancia dello squalo universo.
– è una specie in via di estinzione – poi accosta la barca vicino a un tetto, gira la corda attorno a un camino e si mette a guardare lo squalo universo con un sorriso di stupore. Prende una birra da sotto una coperta ne fa un sorso e me la passa.
– siamo dentro alla sua pancia, non è meraviglioso?-
– siamo vivi e mangiati allo stesso tempo dici questo?- Lei si gira e mi abbraccia, siamo al settimo piano.
– ho le vertigini – le dico che non sono abituato a queste cose. Così mi riporta a casa, le dico di venire a dormire da me. Ci mettiamo sul letto. Ci baciamo, penso che se facessimo un figlio, avrebbe la doppia cittadinanza, quella reale e quella dei sogni. Spengo la luce. I suoi seni pulsano con una luce flebile e intermittente. Creano delle geometrie luminose che seguo con i baci, probabilmente tutto il suo corpo è così ma io riesco a vedere solo ciò che mi è visibile. – lucia forse è meglio di no –
– Lo faccio anche per lo squalo universo, il nostro amore lo farà espandere…- sussurra.
E’ fresca come la notte, mi sembra di camminare su un prato umido, l’erba è sempre più alta, mi sento un insetto, sono un grillo tra i grilli, il nostro amore è un piccolo bagliore, cerco di fare il mio meglio.