Mi rintano nell’ombra,
oggi una merla mi guardava,
con il suo profilo da fiaba,
ha fatto un saltello sul ramo di abete,
eravamo a un metro
aveva la curiosità delle donne.
Poi è arrivato il maschio,
e lei lo ha seguito, con una melodia
e sono rimasto a guardare la danza delle foglie,
il loro canto al vento
è qualcosa che mi riconduce nel tempo,
ormai riconosco le piccole piantine
nate tra gli aghi di pino,
è così delicato il sentire,
una radice si infilava nella terra come un dito,
fare passare l’ombra nel cervello,
sono assetato di questo tipo di silenzio,
da queste ossa di legno,
da queste vite che non chiedono nulla.
Andrea Gruccia