Dicono che anche la neve ora sia chimica e nociva, ci sono complotti per tutto. Dina ad esempio abita al settimo piano e davanti al suo palazzo c’è un platano alto nove piani, in cui albergano gli scoiattoli grigi.
–Sono un complotto anche loro, è strano avere paura degli scoiattoli grigi vero?- Dice guardando il platano spoglio fuori dalla finestra. Ed io penso che Dina sia un complotto di forma, di soluzioni insolubili, una di quelle persone che ami o che passano inosservate, per il loro sapore, anche il carattere ha un sapore. Quando andavo all’asilo non sopportavo il sapore dell’ovomaltina, mi sembrava una polvere fatta con i gusci delle uova marce polverizzate. Mi piaceva il nesquik, ne mangiavo a cucchiaiate, ora mi fanno schifo tutte e due. Invece Dina è salutista, e quindi mi prepara il succo di limone biologico con il bicarbonato, dice che alcalinizza il corpo, e che quasi tutto quello che mangiamo lo acidifica. Dina è una ragazza alcalina. Io e lei non ci siamo ancora mischiati, non a livello fisico, la dolcezza si mischia bene quasi in tutti i corpi, ma è così commerciale, acidifica se non la si dosa bene, il carattere di Dina è fatto di curcuma, di cardamomo, zafferano. Dovrei essere un riso basmati per fondermi con lei, e quindi sto facendo questo lavoro alchemico :ripulisco ogni mia cellula dal nesquik, per farla diventare un chicco bianco. A volte mi metto sotto la doccia, immagino l’acqua entrare nella mia pelle, come se avesse dei pori aperti ,come un sacco di juta, in fondo si dice :” ajutati che il ciel ti ajuta” . Ci sono dei pensieri che non sono nemmeno miei, e si aggrappano ai miei pensieri come dei parassiti, così indirizzo il miscelatore direttamente su quei pensieri, ed escono come flussi neri, sono pieno di complotti. “Il riso fa bene” penso, mentre immagino Il nome di dina trasformarsi in DNA, una sequenza di informazioni che prende forma nel tempo e nello spazio, e mentre Dina mi guarda con i suoi occhi azzurri, raccontandomi delle sue precoci trasgressioni, mi sembra che lei non veda tutto lo sporco che c’è in me, che non lo prenda nemmeno in considerazione, sembra che davanti ai suoi occhi non esista, mi assaggerà nella sua bocca, penso, mentre mi racconta con naturalezza di quanto l’amore sia vicino alla violenza, all’impetuosa voglia di mischiarsi e lasciarsi i segni, per non farsi possedere da nessuna altra cosa, tranne che da se stessi.