Sono attratto perché mi accadrai.
Davanti a te sono un uomo di un altro
secolo. Mi dai del lei e fa strano,
come osservarti da un’altra vita.
Il fiore più bello tra i miei fiori
è un fiore congelato.

linee di balconi di strade
linee di alberi, di macchine
linee che formano strutture
linee di colore.
Amarsi è come stare dentro un binario,
che fa la stessa tratta, che crea linee
che non c’erano tra due corpi.
poi sovente rimane il solco
quando tutto è costretto a passare.
linee che portano a parole
ancora intrise di voce
mentre anche i ricordi sono feriti
e perdono lentamente il loro sangue.
(parole e disegno : andrea gruccia)
La fisica dice che: ‘L’entropia è anche conosciuta come seconda legge della termodinamica. In natura tutto tende spontaneamente da uno stato di bassa entropia (max. energia) a uno stato di alta entropia (min. energia). Quindi, ogni sistema tende spontaneamente dall’ordine al disordine.”
Questa definizione secondo me è totalmente sbagliata. L’ arte ne è una dimostrazione.
Dal caos iniziale si è progressivamente evoluta a una idea di ‘ordine’. Ad esempio la recente ‘arte analitica’. Come nelle religioni, è ancora l’arte ad anticipare la scienza.
Andrea Gruccia
Il mio ciclo pittorico ‘dal caos all’ordine’ è nato un mio bisogno di ritrovare i segni e i colori primari, forme primitive che sento dentro e che ognuno ha dentro di sé.
Cerco di utilizzare i movimenti di energia senza tempo, per cercare ordine attraverso la semplificazione, attraverso la mente meno partecipe, cercando di fare del gesto, una meditazione. P.s. dicono che l’entropia sia una legge universale che porta tutto al disordine.
In realtà l’entropia secondo altre filosofie è una legge naturale che posta all’ordine.
All’apice dei disordine l’universo è già arrivato. Ora siamo nel ritorno della coscienza consapevolizzata. Almeno in questa parte di universo.
andrea gruccia
La felicità prende corpo quando vuole,
si rifà vedere in primavera nelle aiuole.
L’ho sentita nel tuo corpo,
anche se non eri felice, il tuo corpo
mi rendeva felice.
Le tue mani così leggere, rivedo
ogni tanto in una ragazza
che non conosco, quel modo tuo
di muovere le dita, o di calzare le scarpe.
È molto strana la felicità,
la puoi sentire anche in quello che non ha vita. Negli oggetti o nelle parole.
Conosco il suo odore o mi pare,
che sia nell’aria o in un nuovo incontro
con una donna. È una luce nell’angoscia
di un mare che non mi è dolce naufragare.
andrea gruccia
La salvezza accorre dalle donne
al mattino le vedo truccarsi
specchiandosi al cellulare,
e poi a ridere sovente, ridono
le ragazze con le madri,
le madri con i figli.
Mentre le bambine diventano ragazze
In fretta, e studiano sempre
le stesse cose.
Su Tinder nessuna ricambia,
tornerò a guardare i porno russi,
appena la guerra finirà, facendo
copia incolla in cirillico di:
“Due ragazze succhiano cazzo”
“две девушки сосут член”.
Mi piace la complicità che ci mettono,
la competizione, anche nel porno, crea
qualcosa di straordinario che finisce
con sorrisi e sperma passato in bocca.
Sognavo la giovinezza
tamburellando con le dita su un tavolino nero,
luci da discoteca e ombre cavalcate.
Sognavo sorrisi fosforescenti
nella notte, e l’infrangersi del conoscersi
arrivare come l’onda e disfarsi.
Il monumento ai caduti è una festa
dietro un vetro, non posso sentirvi
anime del mio tempo.
Vi percepisco come il sole su un vecchio gatto,
accucciato all’ombra della vita.
Eugenia si era convinta
che per essere felice,
doveva eliminare dalla sua vita,
le persone negative.
E togli e pota, e rimescola e sciupa,
si screma la vita. Togli ancora quello.
Quante cose le diceva il suo cervello. -non ho tempo da perdere
con persone negative.-
Venne il giorno che si trovò sola,
meglio che mal accompagnati diceva.
Nel suo eremo mentale, continuava a vedere solo le ombre da scartare.
Le parve che anche la notte fosse negativa,
e a forza di giudicare le parole,
divenne una poesia con un sole artificiale.
Le parole positive divennero fredde,
meccaniche, senza sapore,
come quelle delle persone vincenti:
fare, fare, fare, come asfaltare il confronto,
sparì dalla sua vita la gente di poco conto.
Per trovare l’oro perse il fiume, e la pioggia,
ed il tempo sprecato a sprecare tempo,
dove la vita era libera, di creare miracoli.
Andrea Gruccia
Il calore delle madri
scalda i piedi dei figli
a qualsiasi età, una madre ti scalda.
Anche quando ha le mani fredde,
o quando sei tu a scaldarla.
Il tuo calore appartiene a una madre,
si passa negli occhi, alle bambine
che giocano a fare le madri.
E a questo incedere di protezioni,
a questi abbracci che diventano
processioni, il calore delle madri
rimane negli uomini,
rimane più che Dio, o di altre soluzioni.
Nel loro creare vita e difenderla dalla vita,
fino a quando possono.
andrea gruccia