Avevo imparato bene a fare la pasta per le carpe
un pizzico di acqua o farina in più e si sarebbe sciolta
nelle mie mani sentivo il giusto collante
la giusta consintenza
che avrebbe consentito alla pallina di pastura
di non modificarsi nell’acqua per un pomeriggio intero.
Così ora cerco di miscelare ciò che rimane
di creare un tempo al dente
di non sciogliermi in paranoie durante una serata
i miei pensieri sfumano si annacquano
e il riso si deforma in una nebbia
la bellezza mi passa accanto
come le carpe a specchio
che se abboccassero le disamerei
per lasciarle andare libere,
mi devo consolidare
con un tempo che appartiene alle piante
il mio amore è un galleggiante
sul fondo del lago.