Sono stati così seri con te,
molte volte, non ce n’era bisogno
riuscissero a crederci, anche loro
dietro a quei fogli, a quegli scaffali
alle ore passate a mandare in stampa
un consuntivo, una offerta, una foto.
Sembra che in certi posti, tutto debba passare
attraverso scansioni, e firme, e sportelli
e numeri di matricola e anni ordinati dentro a dossier.
Anni dalla a alla zeta.
Sembra che aspettino un imprevisto,
si accendono quando accade qualcosa di grosso
se si bagnano i piedi.
Eppure ridono, nella loro serietà ridono
e tu non riesci a capire
come mai nella tua ironia non ridi?
Come mai avverti in tutto questo
una esplosione futura?
Si sono accorti che sei un intruso
sono così seri con te,
non sei nel loro ordine
non sei nei loro giorni
ridono nella loro serietà
mentre le piante in ufficio
cercano di bucare il controsoffitto
ridono quando guardi troppo spesso le nuvole
o i rami muoversi dietro i vetri
hanno creato una bomba con i loro fogli
le loro fotocopie, i loro diagrammi
la loro azienda,
hanno un castello di numeri
in cui l’anima non può entrare
se non ha un nome
se non produce
se perde troppo tempo
se non ride quando ridono loro.