Lenzuola

Quanto può essere amico un lenzuolo.
Scalda, prende le parti di un complice
silenzioso, puro, pulito.
Si lascia sbattere, lavare,
ama le briciole, le macchie,
non si lamenta mai.
Si lascia annodare per una fuga
trattiene impronte digitali
capelli, segni organici
ma tratta chiunque
con la stessa  cura.

È  tessuto di cotone
un polmone di cotone
una nuvola spuntata dalla terra.
Ci si sente più leggeri sotto
un lenzuolo, rimangono
fedeli nella salute e nella malattia.
Sotto lenzuola  riposano
per una notte i viaggiatori e per sempre i sogni.

Le lenzuola respirano,
rimangono appese tra i palazzi si gonfiano al vento
partecipano agli affari degli umani. Viaggiano con
i loro padroni, si piegano si stirano
ordinati dentro a valigie,
si fanno trovare negli hotel,
profumati ricamati, nuovi o vecchi
i lenzuoli amano sempre tutti.
Sono amati anche dai fantasmi, dalla religione,
venivano esposti per una crocefissione, per la prima notte dei matrimoni. Non possono mentire
non conoscono bugie i lenzuoli non scappano
davanti al crimine.
Non possono riscaldare
ciò che è freddo
ciò che è immobile.
Ma possono nascondere dagli occhi indiscreti, come nascondono da secoli le nudità nei quadri, o le masturbazioni.
I gatti sono sacri sotto le lenzuola, tutto diventa sacra sagoma sotto di loro.
E tremano sopra e sotto la pelle dei corpi, si ficcano in mezzo alla carne, bendano, colmano, si incendiano.
Proteggono da ogni mostro,
i mostri sanno che sotto il lenzuolo tutto il mondo diventa tana. I lenzuoli si fanno rimboccare, ci difendono.
Testimoniano, nel loro dover essere rifatti, nel loro volere essere abbracciati, la nostra esistenza.

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