L’arcocazzobaleno

 

-Amore, secondo te è meglio che l’arcobaleno scappelli sulla punta o di lato?-
-Franca, non riesco a risponderti ora. Sono le cinque del mattino, lo sai che a quest’ora penso a cose bruttissime-
-tipo?-
-Al fatto che il sole diventerà una gigante rossa e tra miliardi di anni, ingloberà la terra e quindi anche noi-
-Nino, mancano così tanti anni che la specie umana ha tempo di estinguersi, e di riformarsi, e tra milioni di anni, porsi la stessa domanda che ti stai facendo ora. Lo facciamo?-
-Fare cosa?-
-Qualcosa di bello per non pensare-
-Se tra un milione di anni ritrovassero il video che abbiamo fatto prima. Insomma, se pensassero che gli uomini del passato facessero l’amore in quei modi strani. Franca, forse è meglio che cancelliamo quel video!-
-Certo che sei pessimista, per loro quel video, potrebbe essere una specie di stele di rosetta. Decifrerebbero la differenza tra il linguaggio dell’amore e quello delle guerre, lo capirebbero dai nostri occhi, dai nostri gesti-
-Allora facciamone un altro, senza quel preliminare in cui mi dipingi il pisello di blu, e fai tutte quelle foto. Capisco la cromoterapia e il lavoro sul tuo arcobaleno di cazzi, ma gli uomini del futuro potrebbero fraintendere. Anzi per loro l’arte potrebbe essere una cosa incomprensibile. Non voglio rovinare la reputazione di tutta l’umanità-
– Nino, con tutte le tragedie che ci sono state, avranno altre priorità non credi? E poi lo sai che ci tengo a quell’installazione, un arcobaleno fatto di cazzi colorati e ingigantiti, incollati sopra la parete di quel palazzone grigio.  Dovresti esserne orgoglioso, mesi di lavoro, di pose, un anno del cazzo, e solo tuo poi…-
-Sei sicura che siano tutti miei?
-Sono cazzi tuoi amore-
-Che bello sentirtelo dire.
-Se avrà successo faremo il cielo di cazzi bianchi e la notte di cazzi neri-
-Amore, non rischierebbe di essere un lavoro troppo cazzo-centrico?  Il cielo, la Via Lattea, si potrebbero fare con i tuoi seni! Un cielo fatto con le tue tette, o un’alba fatta con il fondoschiena?-
-Un cielo di tette tutte mie?
-Si tutte tue. E’ arte, per te farei di tutto lo sai.
-Io comunque per il cielo di cazzi neri avevo pensato, a un nero naturale.
-Non sono geloso tesoro, la tua è arte. Prendi in considerazione i seni però.
– E tu prendi in considerazione Omar.
-Quello del cielo nero?
-Si.
-Ma siete solo amici vero?
-Si solo per l’arte.
-Mi sento peggio di prima, prendo venti gocce di tranquillante.
-Amore abbracciami, sei il mio arcobaleno, la mia notte, il mio futuro.
– Anche tu. Voglio farti l’arcobaleno dentro per altri cinquant’anni almeno.

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