sembra un fiore che respira Con piccoli richiami la primavera s’avvia nella sua moda senza cambiare intenti, come Arika che sonnecchia ancora ; si è fatta spuntare i capelli sopra gli occhi e con il nuovo vestitino sembra un fiore che respira. Si fa in fretta a perdersi per quel verso che abbiamo scelto o ci capita, appena sopra o sotto le righe dello spartito non ci riconosciamo più, ci sperdiamo in note mute. Così senza svegliare Arika, appesantisco la mia parte di letto, un suo piede fresco si accorge di me, s’intrufola tra le mie gambe, fili di seta escono dalla sua pelle e mi attraversano, mi accovaccio un po’ per farmi avvolgere nel bozzolo bianco. Arika si gira, ci aggrovigliamo con le gambe, la sua seta è profumo che prende forma e si richiude attorno a noi separandoci dalle leggi della fisica, diventiamo qualcos’altro. Stamattina il bozzolo è diventato una pesca appesa ad un ramo, ci siamo baciati nella polpa, abbiamo lasciato solo l’ involucro della buccia, ho aperto una finestrina nella buccia affondando il viso sul suo collo, affacciandomi su un prato di mughetti. Altre volte il bozzolo diventa una conchiglia e allora scendiamo nei fondali oceanici, espandendoci nelle correnti, i nostri corpi si sciolgono in onde, ci infrangiamo sugli scogli in piccoli abbandoni e poi ci ricongiungiamo nella risacca. Share this:TwitterFacebookMi piace:Mi piace Caricamento... Correlati