Ivana è sempre vaga quando le chiedo notizie del suo nuovo lavoro.
-Non posso dirtelo, ho firmato un contratto di assoluto riserbo con l’azienda Volabasso.- ha detto.
-Penso sarebbe bello dirci tutto visto che stiamo assieme!- Rispondo.
-Cosa centra che stiamo assieme , si tratta di lavoro!- Grida sbattendo la porta. Ma va bene così, sono felice che lavora a casa, la mia è soltanto bieca curiosità. Passa le sere sul nostro letto a lavorare, e poi almeno un’ora a nascondere tutto dentro gli armadi. Ma sul letto rimangono sempre microscopiche vele da windsurf che si attaccano come coriandoli sulle nostre schiene, al mattino assomigliamo a carpe argentate , ne raccolgo a manciate e poi le faccio volare dal balcone come quei semi a forma di elica.
Aspetto che finisca mentre una luna sorge particolarmente bassa dietro i tetti, tanto che grattando sulle tegole fa rimanere su di esse dei pezzi di luna gommosi e luccicanti.
-Voglio lavorare anche io per la Volabasso. –Dico, mentre mi accendo una sigaretta.
-Perché?- Risponde dall’altra parte della porta.
-Perché non mi va che ci siano segreti tra di noi e poi per avere gli stessi orari.- ribatto.
-OK, allora entra è giusto che ti spieghi.- La raggiungo sul letto.
-Il lavoro consiste nel costruire delle specie api.- Sussurra.
-Ma le api non nascono già dentro le arnie?
-Non sono api vere, ma “Tacenasco” insetti artificiali per collezionisti entomologi, i Tacenasco sono simili a piccolissimi cannoli ripieni di crema con dentro microscopici motorini per ali, pungiglioni , rostri e zampette. A me arrivano già mezzi assemblati, devo solo attaccarci le ali sinistre, poi la ditta spedisce i sacchi a chi monta le ali destre e così via. Una catena di montaggio sparsa per il mondo.-
Apre l’armadio chiuso a chiave, un sacco trasparente pieno di vele da windsurf , uno di piccolissimi cannoli gialli e neri. E l’altro con scritto : “TACENASCO CON ALI SX.”
-Per questa sera ho finito, devo fare almeno Duecento Tacenasco al giorno, ecco ora sai tutto.- Tira fuori il catalogo di insetti da collezione della “Volabasso”. -Fai un cerchio con il pennarello a tutti gli insetti che preferiresti assemblare e domani lo porto ai capi dell’azienda.- Sussurra fissandomi con un sorriso da inizio agosto.-Mi piacciono i Ruzzimi, queste mosche ranocchie.- E poi faccio un cerchio sulla sua coscia, accerchio tutti i suoi nei, e cerchio l’aureola dei suoi capezzoli, un doppio cerchio carpiato, è il nostro preliminare preferito, accerchiarci di cerchi indelebili, e tenerceli addosso per un giorno o due, per delineare il nostro territorio, a volte scendo a prendere quei pezzi di luna che s’incagliano sulle tegole e cadono giù, le lavo bene e le mangiamo come fette di melone, mentre ci baciamo.