Nafy

Nafy una mia ex di tanti anni fa, amava i cavalli quanto amava me, evidentemente io e i cavalli avevamo caratteristiche in comune; la pazienza o il rotolarci sull’erba medica ad esempio. Cmq Nafy, proveniva da una famiglia ricca, io non potevo permettermi un cavallo personale, e per colmare questo inconveniente accompagnavo le sue trottate verso il bosco , seduto sul carrozzino laterale della sidecar di mio nonno, un residuo bellico della prima guerra mondiale, trainata dalle 100 oche di zia Tonia. Era un gioco di squadra. Sì perché le oche potevo permettermele, mia zia aveva pensato a questa soluzione. Solo che le oche andavano dove le pareva a loro, ed erano terrorizzate dai cavalli, quindi più mi avvicinavo a Nafy e più le oche si agitavano, fino ad essere costrette a decollare, con il carico posteriore (me) annesso. Naturalmente tenevo all’oscuro zia Tonia di questo particolare, ma a Nafy piaceva vedermi salire verso il sole come Apollo per poi planare davanti al boschetto in modo abbastanza brusco. Legavo le mie oche ad un vecchio pioppo bianco e raggiungevo a piedi Nafy, che nel frattempo era scesa al torrente.
-hahaha quando ti alzi verso il sole con quel calesse, assomigli al padre di Pollon- Diceva, con il suo candore da giovane amazzone, quando finalmente raggiungevamo il nostro nascondiglio segreto, una grande pietra in mezzo al fiumiciattolo, sulla quale nei momenti di intimità giocavamo a metterci il burro cacao sulla pelle e luccicavamo di baci fondendoci con i bagliori del torrente. Dopo qualche mese di inculate pazzesche, decisi di fare a meno delle oche,e riuscii farmi regalare da mia zia, un poni arlecchino, piccolo ma dignitoso. E se ora associo l’odore del cavallo al rumore del fiume, mi viene in mente una pietra sempre più levigata ai nostri corpi, e sempre più donna, ed i nostri gemiti che cadevano nel fiume come le foglie, seguiti da un silenzio abbracciato e sempre più muto.

1 comments

  1. Il papà di Pollon era davvero figo; non per niente era bello come un Apollo. Doveva essere molto innamorata Nafy. E fare un viaggio in volo con le oche è sempre stato un mio sogno inconfessato. Ora che me ne dai l’occasione posso confessarlo.

Lascia un commento