Agli alberi dimenticati, ai confini delle pianure,
al loro non porre resistenza,
al loro coraggio, alla pazienza
al loro crescere per cento anni
per dare riparo a una famiglia di gazze.
Al loro esistere soltanto per abbracciare un po’ di più il cielo
E un po’ di più la terra.
Alla loro confidenza con i vermi,
al loro nutrire farfalle
al loro saper distinguere la notte dal giorno,
al ripiegare le foglie, a lasciarle andare.
Non abbattetevi alberi,
se non siete stati scelti per abbellire nessun giardino
o nessun viale,
ma solo per fare ombra alle formiche.
Non fatevi abbattere per qualche libro di poesia,
per qualche fiammifero.
Come se non bastasse il vostro ossigeno,
la vostra silenziosa perfezione.