Diciamo tutti le stesse cose

Diciamo tutti le stesse cose
I poeti, i non poeti, gli arroganti
I muti, i miti, i rabbiosi, i bravi ragazzi
Diciamo tutti le stesse cose
Rovesciati su specchi avversi,
avvelenati o tersi, nati o vecchi
prima o poi diciamo tutti le stesse cose,
dentro alle macchine,
nei bacini dei fiumi,
diciamo le tesse cose rincorrendoci
dandoci il cambio,
assassinandoci o scopandoci,
continuando a dimenticare e a non capire un cazzo
diciamo le stesse cose
negli hotel, nelle case, nelle strade
dandoci la mano, spargendo opinioni
o consigli, o con la voglia di sparire.
Il saggio è solo se gli stolti sono troppi
e troppi saggi non saranno mai abbastanza saggi
per quel pezzo di uomo che muore al freddo.
Continuamo a scrivere, a leggere
a isolarci con i nostri atolli di parole
ma diciamo le stesse cose
in modo così diverso da complicarci
perché crediamo di non dire le stesse cose
di un pazzo furioso, di un perverso
di un illuminato, di un giusto
di un ironico, di un fedele.
C’è un punto dell’esistenza in cui diciamo tutti le stesse cose,
ma non ci troviamo quasi mai nello stesso punto
nello stesso tempo, alle stesse condizioni.

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