Al telefono mi hai detto che ti stavi toccando
mi ha fatto lo stesso effetto di una stuccatura sul muro
ora detta così, la passione non è meno simile
di un gruppetto di operai Fiat che han finito il loro turno,
non era così un tempo.
Le carammeline delle sale d’attesa, i panettoni,
il grazie, il prego, l’assordante nulla ti penetra.
Una falda impacchetta il piacere e distingue le persone
come gli abiti delle lavanderie a secco.
Hai detto che hai guardato un porno,
cose che ti dicevo anche io.
Nei porno, ho visto un uomo scoparsi manciate di tailandesi,
in ogni video erano diverse, lui con quella pancia bianca
le gestiva come con pochi cenni,
erano importanti le inquadrature sul suo cazzo bianco
copriva il loro profumo, la loro pelle ambrata
culo, fica, bocche , sborra, penetrazione
a ripetizione, e dopo si beveva una ceres tutto sudato.
La bellezza ritorna nella sua trincea
non mi eccita un soldato affamato
la conquista con un misero potere.
Nessun nome, sorrisi di convenienza, l’amore
bolli per l’assicurazione, ospedali,
cibo per cani, la movida, i film in cassetta
vanno di fretta, corrono, comandono ,decidono,
si separano, telenovele, lotto, elettrodomestici ingialliti
tutto ti penetra alla nausea, i loro gool,
i loro gruppi del cazzo, i loro regali
le tonnellate di merda che devi espirare
per toccarti, da solo, da sola, tachipirine
non c’è più nessuna scoperta,
ce l’ha messo nel culo anche dio.
Stacca ‘sto computer, ti rovina la vita
domani devi andare a lavorare.