Ho fatto l’ amore con una poesia senza precauzioni

Ho fatto l’amore con una poesia,
e ieri la poesia ha partorito una poesina
all’inizio era piccina, un ranuncolo
ma le poesia crescono in un istante
e mentre le dicevo :
-Ciccina mia- Pluf!
La cucciola è diventa una bestia
E mi ha detto
-Sono un diavolo, quindi smamma che mi trombo la mamma
-Sei un’antipoesia, apocrifa, e incestuosa!
-E allora? Non sono nata bigotta, sono una poesia mignotta .
-Per quanto possa contare la forma scritta, dovresti obbedirmi,
ho una sorta di paternità nei tuoi confronti, in questo contesto…
-Mi hai depositato alla siae?
-No
-Allora le tue parole valgono meno di un cazzo, non appartengo a nessun editore.
Sono libera di fare quel che voglio Ciccio.

La figlia della poesia in questione si trasforma in corna di antilope, puzza di muflone,e poi in un totem fallico. Potrebbe addirittura inculare me. Quindi le dico:
-Fatevi una bella galoppata!
-Amore non è bella nostra figlia?- Mi dice la poesia di cui sono ancora innamorato, si sta lavando i denti davanti allo specchio.
-Guarda che nostra figlia ha detto di essere un diavoletto, puzza e vuole anche trombarti.
-E allora?
-Anche tu allora? Voi poesie siete solo capaci di dire allora!
-Se ne sente la necessità falla sfogare, guardala è già diventata una fragolina, un volo di pettirossi.
-La prossima volta lo facciamo con le precauzioni! Non ti vengo più dentro, a cercare! E’ troppo pericoloso.
-Dovevi pensarci prima Ciccio- Ripete nostra figlia mezza muflone e mezza fragola, e la sua voce diventa pioggia, mi cade sulle braccia, fa le fusa come una gatta.
-Che bella famigliola che ho scritto- Ho pensato, e mi è venuta voglia di fumare ,bere un martini, quando mi entro troppo dentro poi escono cose strane.