Stasera mi hai telefonato dicendomi che avevi voglia di piangere
ma non ti usciva,
è una cosa intima chiamare un amico per piangere,
e hai pianto e poi hai riso;
se mi ci metto posso anche dire qualcosa di divertente.
Poi hai detto che stasera ti sentivi bellissima.
Ti ho risposto che lo sei
ci siamo raccontati tante cose
e anche letti poesie.
Ti ho immaginato come una cascata nella foresta
avevo voglia di ascoltarti senza parlare,
ti ho detto che a volte mi sento cinico
e tu hai chiamato questa cosa “disincanto”.
Mi hai liberato con una parola,
hai sistemato nella terra una piantina.
Scrivi cose di rara bellezza.