Così raggiravamo il tempo,
svuotandogli le tasche
derubandolo come aveva derubato noi,
di qualcosa che non volevamo sapere, nemmeno intuire.
Così erano le tue mani di maiolica che scaldavano il sole,
quel sole che scaldava i muri,
per dare forza all’ombra dei cortili umidi di pietre e giada ;
con quell’ombra mi baciavi.
Mentre tutto poteva precipitare nel cielo,
senza spostare i due piatti sporchi sul tavolo.
Così imbrogliavamo il tempo, della nostra nobiltà depredata,
facendoci belli, con le sole nostre forze,
con le creme a nostra disposizione,
con i nostri due trucchi,
ed una piantina di basilico sul balcone