Attorno alla fontana della piazza,
in una ferramenta ho visto mio padre comprare il verderame.
Verde come il rame sotto la pioggia,
che protegge la giovinezza all’ombra delle ortensie.
I vecchi con i loro racconti negli occhi;
chi veniva dalle colline, aveva le colline nei vestiti.
Erano mani che facevano a pezzi alberi,
e con un dito accompagnavano
la sottile radice di un ortaggio
ne erano madri e custodi.
Il peso di quelle bilance scomparse
metteva sul piatto pezzi di stagioni
braccia che ti davano la spensieratezza di giugno.
O forse ero solo un bambino,
ma quei grandi avevano la natura incarnata
capaci di chiamare i temporali
o farli fermare. Pietre miliari
il ruggito dei motori, battiti d’ali,
cappelli che profumavano di paglia
camicie elegantissime per decenni.
Alberi che resistete in quei campi,
siete come parenti in una fotografia offuscata dal sole
vi penso da questo eremo fatto di tazzine da caffè.