Ho massaggiato la tua schiena,
seduto sul tuo fondoschiena come una sirena,
la tua ha colli bolognesi,
così ho messo Luca Carboni,
mi hai detto che ascolti molti artisti minori,
t’ho risposto che ascolto anche quelli maggiorenni.
Avevo le mani fredde prima di massaggiarti,
le donne hanno schiene termali.
Sono le schiene delle donne che scaldano le spiagge
e fanno l’arco sopra le gonne, come vele piegate dai venti
la schiena è una piazza grande,
sì accompagna ai fianchi ,diventa subito un’altra femminile cosa.
Le schiene delle donne sono ortopediche,
se le abbracci da dietro ti porgono il collo,
s’assottigliano e si estendono
come bambine corrono, e poi proteggono
diventano scogli levigati, legni scolpiti.
I paesaggi sorgono accarezzati,
se visti da una schiena appoggiati,
frusciano bianchi ciliegi oltre i capelli,
nascondono la luna dietro il padiglione auricolare,
lume di tiepidezza da respirare.
Quando abbracci una donna di schiena,
sei sempre in viaggio, anche se dorme, la sua schiena respira, parla,
con delicatezza sconfinata.
Ma con un guizzo di fuoco
danza e ancheggia,s’ imbizzarrisce
solfeggia una forza che ti preme in terra,
baricentro di ogni sfumata e inespressa delicatezza.
S’apre di vita, quanto colgono gli occhi, nella loro misura.
La schiena di una donna è una vela gonfia di vento che naviga in mari non ancora scoperti, quelli d’amore… nuovi ( che non significa diversi ), calmi di calma piatta e sicura, turbolenti di onde avverse con cui combattere. E praticamente ho scritto una poesia. Essì, tu mi ispiri ( cit. )