Non sono i soldi, sono i tuoi capelli
rimasti sul cuscino,
il tuo disordine naturale
che scalda come termosifoni.
Sei tu che metti le mani in quel modo,
che sembra che sappiano qualcosa di me.
Non sono queste piastrelle nuove,
sono i nostri spazzolini vicini
la tua voce che risuona,
e m’accende un riparo.
Un sassofono suona quando dormi,
rondini se m’appoggio alla tua pelle
un sugo per due,
il rumore della doccia
nell’acqua che ti scroscia sui piedi
sembra che pulisca anche me.
Ma dobbiamo andare, uscire,
il tempo metterà all’asta i nostri ricordi.
Che splendore . La posso ribloggare?
Esticazzi..cetto 🙂
Anche se avessi detto il contrario sarebbe stato uguale 🙂
L’ha ribloggato su estikazzie ha commentato:
Credo possa chiamarsi poesia
“il tempo metterà all’asta i nostri ricordi”. Come ti è venuta??
Non mi ricordo più, vengono sono orgasmi
che poi si scordano anche loro.
Alcuni si salvano…