Città

Va tanto di moda il lievito madre, ma io ho conosciuto una città madre, di notte si elevava dai suoi marciapiedi, scalini, respirava ,aveva bronchi e polmoni, ed io sovente mi sedevo sui san pietrini della sua piazza, e sentivo il suo respiro, era una città accogliente, mentre la gente dormiva, lei alzava le braccia e appariva. Non so che mani avesse, mi accudiva, attenta a dar riparo ai colombi ai figli di puttana, alla polvere, ipnotica, erotica, la sua pelle calda , lieve, attenta a qualsiasi pensiero, sospiro, la mia città dormiva con me, e con me si svegliava. Mi accompagnava fino al treno, ad ogni ora si manifestava, sopra i muri con scritte e poster, partecipava alle mie sconfitte. Mi suggeriva hotel, negozi, mi portava nei locali giusti, nelle biblioteche, aveva cibo, un bar aperto a ogni ora, per qualche parola, un letto profumato nonostante tutti i nostri orgasmi e i nostri incubi, ciglia fatte di persiane, la mia città aveva un’anima, era un tutt’uno, la trovavi in soffitta, nella cantina umida, nei voli delle rondini, era complice, aveva un nome, un indirizzo, potevo chiudere gli occhi in qualsiasi punto e sentirmi al centro.

3 comments

  1. mi piace molto. Mi spieghi come ti riesce di scrivere tanto? D’ora in avanti non ti commenterò più finchè non farai lo stesso con le mie poesie. Sono tante, credo 200 e due anni, se non ti fermi alle prime che trovi. Buon lavoro 🙂

    1. Scrivo tanto da sempre, a volte per esigenza, a volte per noia, a volte cose interessanti, a volte cagate, leggo quello che scrivi, mi piacciono molto alcuni passaggi, commento poco, dvrei commentare di più hai ragione :*

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