Ilenia e il mare

Il Jukebox aveva ripreso a suonare di fianco al flipper, dalle finestre vedevo stuoie e poi il mare fino alla riga blu del cielo, Ilenia entrò nel bar in costume, come una foglia portata dal vento, e dopo aver ordinato un marsala si mise a danzare davanti al Jukebox.
-Io sono già uscita!- Disse ondeggiando i fianchi.
-Uscita da dove? – Replicò il barista con un po’ di turbamenti.
-Dal mare! Da dove cazzo credevi?- Rispose Ilenia prendendogli la cravatta per avvinargli la faccia.
-Mi baceresti Tommy?- Il barista sembrava perplesso, Ilenia gli leccò la guancia e poi ricominciò a ballare, sapete quelle ragazze fatte di sale, che passano e ti insaporiscono l’insalata? Così la guardavo ballare, masticando un’oliva, aveva qualcosa il suo fondoschiena, che non so, sembrava il confine del mare e delle strade o l’ironia di tutta la vita, il barista rideva, la conosceva, mica come me che avevo scelto quel bar per la bandiera bianca conficcata ad un grande teschio di plastica blu.
-Sto ballando come se ti avessi davanti ,e la cosa mi piace.- Disse Ilenia. Il barista facendomi segno che era matta, si avvicinò per portarmi un’aragosta di dieci chili, la lasciò cadere dalle sue braccia sul mio tavolo.
-Scusa io non mangio aragoste.- Dissi.
-Fa nulla, offre la casa!- Rispose alzando le braccia verso un trapezio che credevo sospeso lì per decoro, e invece si mise ad ondeggiare sospeso da terra e Ilenia continuava a ballare messa di schiena, l’aragosta cadde a terra, straziata ma viva.
Ilenia si tolse il costume, si girò di profilo verso il mare e gridò : -Ti faccio anche le onde con il corpo nudo sopra il tuo!-
Il barista si mise a testa in giù appeso per le gambe con la cravatta distesa e la faccia gonfia di sangue, io mi alzai, presi l’aragosta e la tenni in braccio come un cagnolino, il mare si era avvicinato , dalle finestre arrivarono gli spruzzi a leccare la faccia anche a me.
-Chi è il tuo moroso Ilenia diccelo!- Disse il barista.
Non ci stavo capendo un cazzo, il mare fuori aveva già coperto tutto, ma io dovevo pagare il conto.
-Mi piace che il mio ragazzo sta seduto in piedi e mi guarda, tipo quando gli faccio l’onda e poi mi giro e salgo con il culo sopra il suo pacco e me ne vado. Io sono così mi piace fare impazzire.-
-Sei saggia.- Le dissi non sapendo cosa dire.
-Ma quale saggia dai…sei partito facendo un quadretto di cosa pensi che io sia! Guarda Tommy a testa in giù ha gli occhi asimmetrici per di più. Tommy sembri un Tom Yoke della Lidl!
E poi successe qualcosa di strano, Ilenia si incamminò verso il mare, ed il mare l’abbracciò e se la portò via, le onde con suoni di gemiti si trasformarono in un enorme fallo d’acqua, e corsi sulla spiaggia e la gente arrivò da ogni dove ad osservare quell’enorme cazzo marino pulsare verso cielo. E caddero perline blu, gelatinose meduse.
-Anche il mare ha perso la testa per quella ragazza.- Mi disse un vecchio con un cappello da marinaio, e dal Jukebox la voce di Edith Piaf …”Non, je ne regrette rien” , calmò le acque, e come una mano gentile il mare posò Ilenia sull’arenile.

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