La pelle delle città è l’intonaco, la loro carne sono i mattoni,
questo ci protegge, intonaco e mattoni ,gas ed elettricità
tubature, fogne, vetri, robot da cucina.
E sarebbe tutto inerme come dopo una guerra,
strane conchiglie calcaree, se non fosse per gli anemoni
che con le loro braccine a ventaglio, captano nella notte
il sentire tra le onde e le parabole,
costruendo con il loro pensare una città tra le città,
dove poter coltivare quello che si disprezza, o non si conosce più.
Dare mille nomi alla pioggia e al silenzio
che solo la natura può sopportare e contenere.
Grazie. Forse le potrebbe interessare radiospazioteatro.wordpress.com, il blog in cui confluiscono teatro, letteratura,radio.
Certo! Grazie..
ma io no vedo uccelli di cki si parla paggina ..felice giorno uffa troppo di leggere 😦