Quando non sapevo ancora fumare

Quando non sapevo ancora fumare
mi piaceva bruciare sterpaglie,
che suono doveva avere il sole ?
Che riempiva la voglia di urlare,
zone che mai avrei creduto nel cuore.
E incendiavo di passione
altari di delusioni, alberi come stregoni
tra le strade nascoste di ortiche,
gocce bianche tra ragni e formiche.
Casolari di vite smarrite,
avrei rivisto in molti sorrisi
nell’odore di nuvole che hanno le donne
come nuvole avrei dovuto lasciarli passare.
Cos’è che ancora vuole bruciare?
Ora che i mesi hanno le loro forme,
ed agosto è sempre stato un cerchio
infinito come il tuo ultimo saluto.
Ora che l’amore è fatto di date,
quale bocca avrebbe il sapore
della voglia di scappare
e allo stesso tempo di restare?
Ora che fumo per dare a questo sentimento lo stesso sapore
e non sentirmi pugnalare dal tempo,
per la colpa di amare ogni profumo.

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