La mia amata, profumava di muschio bianco,
mi ero comprato quello shampo al mercato per annusarla,
e sognare di fare l’amore con lei.
Quell’odore batteva quello dei cavalli,
quello della pioggia, delle stelle.
Poi raccontai questa storia al mio migliore amico,
e lui per dispetto, incominciò a lavarsi i capelli con quello shampo.
Andai in confusione, portava i capelli fino al culo, come lei.
-Guido per favore, questo odore mi fa male! Sei uno stronzo!
-Ha ha ha! Che coglione, basta un odore a renderti mulo,che va dietro alla carota, lei ti usa, lo sai che ti usa no?
-Sei mai stato innamorato Guido? Io non mi laverei mai i capelli con lo stesso shampo di chi ami.
Rideva, mentre seduti sulla panchina, gli raccontavo dell’ ostinazione di quella stronza,a non farmi andare oltre l’illusione.
E gli insetti cadevano con le ali bruciate dai lampioni arancioni
mosche-sirfidi sopra i nostri discorsi,
come fiocchi di neve vivi e crostacei, icari nani
che cadendo, incendiavano i prati secchi del parco “Colonnetti”,
bruciando siringhe usate che sprigionando diossina
crearono una nube tossica che non si vedeva dal disastro di Seveso,
e bagliori lunari di aghi roventi.
“Che meraviglia gli aghi di Pino!”
Disse Guido, riferendosi al drogato storico della zona.
Quell’odore acre mi fece dimenticare lo shampo.
Poi un acaro in fiamme cadde sulla testa di Guido,
i suoi capelli presero fuoco e non si accorse di nulla.
Continuava a ridere, mentre le fiamme lo consumavano,
e la sua pelle si scioglieva, come il grasso dei polli nei girarrosti Santarita.
Colando sull’asfalto in una forma di cera.
Poi Guido mi fissò,
con quello sguardo profondo che avevo visto sugli sheletri nelle aule di anatomia.
Gli si staccò la mandibola, mi alzai per raccoglierla.
Nel frattempo un folla di gente, si era radunata attorno al falò.
-Vediamo da che parte gli cade la testa! Se cade verso Porta Nuova ,porta fortuna!
Alcuni anziani, si accesero una sigaretta, usando le ossa roventi di Guido
-Va meglio dell’accendisigari della mia 127!
La sua testa rotolò in mezzo alla folla che applaudì, perché era caduta dalla parte buona.
Da quel giorno pensai che ride bene chi non ride sotto i lampioni, e cambiai shampo e opinioni.