Quando saremo vecchissimi non useremo più contraccettivi ad esempio
e potremo sorriderci tenendo i nostri denti in mano,
spogliarci senza occhiali, per avere solo una visione sparuta dello scempio.
Ci saremo detti “ti amo” tante di quelle volte, che saranno le nostre mani intrecciate come rami a dircelo.
Sarà un orgasmo, l’averti vicino, accanto, per tanto, per tutto.
O forse saremo ancora amanti, invocheremo la pioggia in un attimo di memoria
-Ti chiami Jacinta vero?
-No, sono Noemi…sei diventato scemo?
-Noemi? Dici davvero?
-Si ma non importa, questa cosa che non ricordi il mio nome un po’ mi eccita.
-Ti ricordi la prima volta che…
-Non parlare ora, ascolta.
E mi hai sussurrato, sulla pelle il nome di tutte le donne,
e ho accarezzato sulla tua pelle la consistenza di tutte le foglie,
aprendomi un nido di carne, sulle voglie, che come all’ora
si sono schiuse ad un mare, tiepido come un dito da succhiare
a una schiena che ondeggia, ad un culo da ormeggiare
mentre mi baci,ho brividi per quei capelli che scendono sul petto,
come rose bianche sui cancelli di case abbandonate.
-Quanti anni hai Noemi?
-Ventitrè
-Devo avere sbagliato qualcosa,allora
-Sono l’infermiera , Giovanni oggi è il tuo compleanno.
-Dov’ è andata la mia vicina? Jacinta.
-Non ci pensare, è ad una festa, tra le stelle.
Mi ricorda mio padre che negli ultimi anni della sua vita era diventato demente e allora faceva i complimenti alle infermiere o alle mie amiche , lui che rimasto vedovo subito ha vissuto tutta la vita molto riservato e timido. Ciao
Niente Andrea. Non aggiungo nulla, perchè è bellissimo quello che scrivi. Non solo sai scrivere, ma inserisci emozioni. Sei un’eco di emozioni. Complimenti.
Grazie Kalosf !