Il sogno nel cassetto

Quando mi dicevano “Io ho un sogno nel cassetto”, ridevo e mi disperavo, non riuscivo a capire.
Avevo un cassetto strano, i sogni che ci mettevo dentro sparivano e non tornavano più, avevo messo tanti di quei sogni e desideri li dentro, ma scomparivano tutti, dopo vent’anni mi resi conto che non era il cassetto giusto. Così lo usai per altri scopi, all’inizio ci buttavo le cicche, poi visto che la cosa funzionava incominciai a buttarci la spazzatura, sacchi interi di spazzatura che sparivano ingoiati nel nulla. Libri, abiti usati, lavatrici, enciclopedie intere, mi adoperavo anche per la mia vicina anziana, mi dava i sacchi neri puzzolenti e li facevo sparire, mi divertiva, lei era felice, mi dava la mancia per comprarmi i Tavor, che utilizzavo per comprarmi film porno e la cosa finiva li, chiudevo il cassetto gli davo una pulitina con il Sutter alla Cera ed ero felice. Ma stava diventando una dipendenza, la mia casa nel giro di pochi mesi era vuota, sradicai anche la tappezzeria, buttai anche i film porno, mi eccitava di più vedere sparire le cose dentro al cassetto, non mi bastava più la spazzatura della mia vicina, mi prodigai per tutto il palazzo, suonavano ad ogni ora, a nessuno importava dove finissero, poltrone, gatti morti, roba di cantine, mi davano la mancia e le pattumiere incominciarono a non servire più. All’assemblea condominiale erano così contenti di non pagare più la tassa per i rifiuti , che decisero di darmi un piccolo stipendio. La cosa funzionava talmente bene, che anche i palazzi vicini decisero di utilizzare lo stesso metodo, e così assunsi quindici operai, dalla mia finestra osservavo le file indiane con in mano i loro doni, sembravano tante formiche in fila, a Natale poi era una processione, vennero anche i Re Magi, i miei operai facevano il loro lavoro alla perfezione. Naturalmente nessuno sapeva di questo segreto, perché lo scrivevo su un foglio e lo facevo sparire nel cassetto, e misi da parte così tanti soldi che dovetti farli sparire un po’ nel cassetto, per via della finanza.
Ma poi un giorno venne anche la finanza, e senza farmi troppe domande incominciarono a portarmi sacchi di soldi falsi da fare sparire, droghe, ad un certo punto manco volevo più sapere cosa contenevano quei sacchi, la mia casa non bastava più, così fecero costruire un capannone, il primo smaltitore di rifiuti al mondo ad emissioni zero, e lo stato si inventò tutta quella storia sulla crisi della Fiat, perché mi fece assumere cinquemila operai, e trasformò la catena di montaggio della panda, in catene di trasporto di sacchi neri. Io alla sera, scrivevo i miei segreti li buttavo dentro e poi sfilavo il cassettino e lo mettevo nella busta del Pam, per non dare troppo nell’occhio, e poi passavo davanti alla fila di operai. All’uscita Marchionne e company mi portavano sempre in bei posti per mangiare, volevano assolutamente che gli spiegassi il mio segreto, non riuscivano a capire, dissero che sulla cosa stava investigando la Cia, e anche Bia la spia della magia.
-Andreino, quest’anno abbiamo fatto sparire circa 4 milioni di tonnellate di spazzatura nel nulla, dacci un indizio…almeno a me, dai…che ti faccio conoscere certe signorine…
E io tergiversavo, gli dicevo che era un trucco, e poi tornavo a casa a dormire con il mio cassetto stretto tra le braccia.
Tutto sto andazzo però stava diventando una rottura di coglioni, dei milioni di euri non sapevo che farmene, ora il mio cassetto era utilizzato anche dalle pompe funebri, su tutti gli autobus il Giubileo aveva scritto : “Basta cremazione, passa alla Sparizione”.E la cosa mi dava fastidio, così una mattina andai dal dottore con il mio cassetto, gli spiegai tutto, mi disse di andare dallo psichiatra, e mi diede dieci giorni di mutua. Marchionne venne a casa a trovarmi, lo guardai dallo spioncino.
-Sono io ,Sergio, aprimi amore.
-Amore? Sergio basta sono stufo di questa storia, ricominciate a costruire le Panda…
-Ma non si può, senti, dicci qual è il tuo segreto! Se me lo dici io ti dico quello della coca cola.
-Non me ne frega un cazzo della Coca Cola, a dirtela tutta preferirei sapere quello di un buon rapporto di coppia.

-Ma che stai dicendo?
-Ok te lo dico! aspetta un attimo…per un buon…
Scrissi su un foglio, il segreto del cassetto, e il desiderio che tutti dimenticassero quella storia. Poi tornai allo spioncino, Marchionne era ancora lì, aprii la porta.
-Marchionne ! ma che ci fa qui?
-Veramente non lo so, mi scusi..
-Ecco niente, mi chiedevo, non è che si vede ogni giorno un Marchionne dietro alla porta, salve.
Boh, tutto era ritornato a posto, certo con un po’ di confusione e crisi in giro, incominciarono a buttare l’immondizia sulle strade, la pacchia era finita. Io pulii il mio cassettino con il Sutter alla Cera, e andai a trovare la mia vicina, e mi diede i soldi per comprami il tavor, che utilizzai per comprarmi un altro cassetto.

 

Andrea Gruccia

4 comments

  1. Ciao Andrea, è un piacere conoscerti, grazie per essere passata nel mio piccolo blog, ho dato comunque una sbirciatina veloce in casa tua ed a proposito di sogni nel cassetto, penso che i tuoi siano incubi terribbili dettati da questa crisi costante, però devo ammettere che la lettuea è piacevole ed esilarante, i miei complimenti per la tua fantasia, mi è piaciuto davvero tanto, un felice pomeriggio. 🙂 🙂
    Angela

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