Month: marzo 2014

La notte come un gatto cieco

La notte come un gatto cieco,

ci abbandona alla follia dei desideri.

E tu sei un fiorellino da pettinare,

quante lune lassù, che non possiamo toccare?

L’amore è miagolare si, cinguettare

dimenticare che fuori è strade e benzinai.

La felicità dei topi in una zucca vuota,

ti ci vedi un po’ con me?

Che a vederla questa terra vuota,

sembra nulla ma sarà papaveri e insetti volanti.

Una casa con termosifoni innamorati,

rende gli oggetti più ordinati, come inutili.

 

 

 

 

Copyright : Andrea Gruccia

Sei ancora limpida, sei ancora fieno

Le abissali e nere paludi del diluvio,

paiono con te solo ciuffi di savana

e boccate di note da un raffinato silenzio.

Arcate per il nostro presente, sogno,

panchine per coni gelati, muri scrostati.

L’universale, come una sedia a sdraio all’ombra,

,

ed io mi alleno a non morire

per averti nel pieno,

come una luna nel cielo sereno.

 

Copyright : Andrea GrucciaImmagine

Porta la mia lingua sul tuo profumo

Porta la mia lingua sul tuo profumo,

trattienimi come parte della tua pelle

con gli sguardi, che hanno le ragazze nei quadri di Klimt.

Epidermide di luna, di fortuna, ti bacio, ti annuso.

Quali essenze traspirano in superficie?

Dal tuo interno germogliare eterno,

come addolcisci il mondo.

Quando in tutta la tua bellezza, mi appari quasi senza corpo,

quasi involucro, che delinea l’assoluto.

Per questo rimango muto, davanti a te

Per accarezzare il tempo,

scordarlo, scoprirlo,

che buon sapore che hai,

quando sei così vicina

da sviarmi a ogni cosa.

Copyright : Andrea GrucciaImmagine

l’ anima scorre verso l’anima

Ti ho baciata mentre eri in controluce,

ed i treni in fila come buoi al sole,

davano gioia e affanno in egual misura.

 

Non era nulla questo tempo assopito;

un verme senza pelle, un cielo nuovamente fiorito

la farfalla giocosa della giovinezza,

 

sperduta tra le camminate urbane,

timbra il biglietto ad ogni affetto,

 e mi osserva come un fiore colmo di miele.

 

Ma ti ho baciata, e questo è sicuro,

come una lama di luce, come in canto dei motori,

mentre la gioia dei prati, è là, oltre questi visi,

 

Parlerei dei suoi profumi per milioni di anni,

una semplice margherita, un dito

un volto fresco, con un lieve sorriso eterno

 

Quanta gioia in questa contenuta purezza,

in questa certezza che ho ferma e salda,

nella bellezza più affamata del male.

 

In quei momenti, in cui i suoi occhi,

hanno fame di me, torno me stesso

da amante qual’è, la natura delle cose

 

non vi sono segreti, nella polpa

nel succo, siamo lo stesso pensiero

lo stesso sollievo, la semplicità è anarchia.

 

Ti amo, chiunque tu sia, ti amo alla follia

Ti amo oltre la legge, oltre l’angoscia

che i tuoi occhi non vedono, mentre sorridono.

 

Il peccato è innocente, quando sorride

E alle carezze degli occhi, come puoi mentire?

Lo schifo è fuori, nella corruzione

 

di ogni quartiere, in qualche buco tra i palazzi

l’anima scorre verso l’anima

E di tutto si spoglia, tranne di se stessa.

 

Copyright : Andrea GrucciaImmagine