Nella stanza

Non c’è separazione;

solo calore in punti diversi.

Eravamo mirtilli con la stessa valle

oppure lampadine nello stesso supermercato.

Con una mano sono un bambino che disegna i ricordi

Con l’altra, un uomo che li vende,

li annienta, li occupa.

Faccio pasticci, intreccio violette e peli

in effetti potrei anche depilarmi con una buona cera

e fare finta di essere un adolescente 

cercare un portone, suonare ad un campanello con un bel cognome.

Presentarmi come una poesia nuda.

Qualcuno mi dirà:

-Chi è lei?

-Una poesia nuda!

-Cosa vuole dire?

-Ho sbagliato persona.

 

 

Foto e testo ©Andrea Gruccia

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